Come diavolo faccio a intercettare nuovi clienti?
/La situazione è post-apocalittica: la crisi non solo ha preso a cazzotti le certezze come Raoul, il Re di Hokuto; ma ha strappato il mantello di grandeur di cui si era avvolto il mercato italiano, in realtà magrolino come Bart, il ragazzino che accompagna Kenshiro.
A tutt’oggi, mentre le opportunità del digitale stanno creando le autostrade del business di domani – e le aziende protagoniste (Google, Facebook) si configurano come megacorporazioni che nemmeno in Blade Runner – in Italia il digital divide e la cultura d’impresa poco digitalizzate rischiano di far restare al palo il paese, avviluppato in un fatalista “tirare avanti” tipico delle cittadine prostrate di Fallout.
Intercettare l’attenzione dei clienti è possibile
Sfruttare le enormi potenzialità del Marketing Digitale non è solo un modo per uscire da questo impasse più bloccante del buffering dell’ultima serie tv in streaming (bravo il mio Capitan Harlock!), ma si configura come la strategia ideale per crescere.
Pensa te, ancora oggi parliamo della “terra promessa” del Web mentre da 15 anni (cacchio, un adolescente bimbominkia!) dall’altra parte del globo terracqueo spingono come muli bionici creando valore e non semplicemente limitandosi a riuscire a svoltare le bollette.
Ok, qui l’imprenditorialità non è proprio vista con lo stesso occhio pioneristico e ti scassano di tasse che in confronto il pugno di Kenshiro po’ esse piuma (parafrasando Mario Brega) ma diavolo, seppur inizialmente stretti ci sono dei margini in cui infilarsi come un Roberto Baggio dei bei tempi per andare in Rete.
IMHO (in my humble opinion) alla base di tutto sta l’intercettare l’attenzione dei possibili clienti. Vero, soprattutto in quest’epoca di iper-stimolazione che nemmeno le droghe di Pulp Fiction, emergere dal rumore è difficile. Hai mai considerato l’idea di non cercare di urlare più forte degli altri per farti sentire, ma di persuadere con una soluzione il bisognoso cliente?
Soddisfare per conquistare
Più ne parlo, più quest’acqua mi pare riscaldata ma c’è gente in giro che ha bisogno davvero di una bella strigliata. Guarda il canale Search del Marketing, ad esempio.
Nella barra di Google (dominatore e custode di questo canale di accesso come Heimdall di fronte il Bifrost) c’è l’incontro più riuscito fra domanda – del cliente – e offerta – tu, si, proprio tu.
L’Homo Digitalis, l’evoluzione a cui assistiamo in quest’epoca, l’essere umano che più degli altri pretende tutto e subito (si, qualcuno lo ho viziato e abituato male) digita, o direttamente chiede con un comando vocale un qualcosa al motore di ricerca, il quale gli propone la soluzione al suo bisogno.
Dalla pizza a domicilio fino al regalo di Natale per la suocera, passando dai risultati di calcio – Google e Facebook sono il vero canale nazional-popolare, altro che la RAI – l’Homo Digitalis ha le risposte alle sue domande.
Ed è in questo momento che DEVI essere presene, ovviamente per ciò che offri. Il tuo non è un presidio medico n. xrererdx ma un rimedio alluce valgo o la risposta alla domanda come faccio a curare l’alluce valgo. Si lo so, potevo fare un esempio che faceva meno senso ma così tengo alta l’attenzione no?
Considera che proprio nel momento in cui l’Utente (il secondo nome dell’Homo Digitalis, l’uomo-che-usa-qualcosa) fa una ricerca è all’apice di questa attenzione.
Rispondere sempre pronti non basta più, bisogna rispondere alla singola esigenza per soddisfarla. Le domande sono là fuori, basta solo risolverle per farsi trovare dai nuovi clienti intercettando il loro bisogno.
E se ti sembra scontato e vuoi dire la tua oppure vuoi concretamente sapere come fare, scrivi nei commenti!
Benedetto Motisi
Ho tenuto e tengo corsi per Upter, Politecnico di Milano, DoLab School di LUISS.
Aiuto ogni giorno singoli e aziende a trovare la giusta visibilità sul canale Search.
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