L’approccio alla SEO Copywriting

0 Flares 0 Flares ×

SEO-copywriting

Floriana, la mia amica Floriana. Poche parole scritte per e-mail e mi fa venire in mente articoli che vorrei scrivere sul mio Seogarden, ma a cui invece non penso mai, perché lì per lì mi sembrano scontati, salvo accorgermi che non lo sono per niente.

Cos’è e come approcciare alla SEO copywriting?

La SEO copywriting attiene a tutte le riflessioni intorno all’ottimizzazione di un testo per i motori di ricerca. L’idea è che un testo possa essere scritto in modo da risultare più rispondente alle logiche utilizzate da Google per coglierne la rilevanza rispetto ad una o più parole chiave.

Molti suggeriscono di fare attenzione alle principali referenze SEO di ogni contenuto, quelle per capirci, che emergono dall’utilizzo del plugin wordpress SEO by Yoast. Perfetto, chiaro, devo ottimizzare il titolo, la descrizione, le intestazioni, i link interni, i tag, etc.

Ci sono poi altri SEO, parimenti esperti, che invece ti dicono di lasciar perdere questi aspetti “meccanici” dell’ottimizzazione di pagina, per concentrarti sugli utenti, sui loro bisogni, sulle necessità. In questo quadro si innestano infine le riflessioni di chi ragiona su stili di scrittura che “evidentemente” piacciono di più ai motori di ricerca. Su questo punto ho cominciato a riflettere e non ho ancora smesso. Ti propongo tre chiavi di lettura per la tua SEO copywriting:

N°1: Stuffing schizoide

Il keyword stuffing è una pratica deprecabile (e deprecata) da Google, una delle più antiche e scorrette forme di SEO onpage. Si tratta banalmente di aggiungere tante volte la keyword esatta nel testo del contenuto che intendi posizionare per la stessa parola chiave. Il senso è aumentare la keyword density per il documento in questione, cioè il rapporto tra numero di volte in cui occorre la chiave di interesse e tutte le parole presenti nel documento web. I primi SEO “black hat”, inserivano quintali di parole chiave in modo che fossero invisibili all’utente, mettendole nel codice (in un div nascosto) o in pagina, nello stesso colore dello sfondo del sito, rendendole di fatto invisibili.

Lo stuffing si è evoluto (per fortuna) in forme più umane, che vedono la distribuzione della chiave nel testo del contenuto, che tuttavia nei casi estremi risulta scomodo da leggere per la ripetizione forzata della stessa parola chiave. Quest’approccio, pur nelle sue versioni moderne, oggi non funziona, quindi se stai pensando a come “inzolfare” i tuoi articoli di keywords, lascia perdere.

N°2: squadra e compasso

Quali devono essere le proporzioni esatte del testo? È meglio aprire i paragrafi con il tag H2 o con l’H1? Quanti tag devo inserire nel mio articolo in WordPress? La quantità dev’essere commisurata alla lunghezza del testo? E del rapporto tra link interni ed esterni ne vogliamo parlare? Ci sono domande che i blogger si fanno dalla notte dei tempi, poi è arrivato Yoast, plugin per WordPress che ha portato la verità nel mondo del web writing. La verità è nel pallino verde, l’inequivocabile segnale che il tuo articolo è destinato alla visibilità eterna. Trova il pallino verde e la tua vita diventerà un arcobaleno di luce e amore… salvo accorgerti che il pallino verde non garantisce alcunché in termini di ranking. È evidente che manca qualcosa.

N°3: Scrivere per gli utenti

Google si evolve giorno dopo giorno e i suoi meccanismi di comprensione del testo diventano via via più sofisticati. Non avrebbe dunque senso praticare forzature testuali od ottimizzazioni spietate, perché quello che conta veramente è fornire il contenuto più completo, quello che risponde meglio alle esigenze degli utenti. Secondo questa scuola di pensiero la SEO copywriting semplicemente non esiste, tutto ciò che devi fare è concentrarti sulle persone, lasciando perdere le macchine.

Conclusioni

Tieni conto degli utenti, ma cerca di capire il modo in cui Google attribuisce valore in base all’osservazione dei risultati di ricerca. La mia ricetta è: scrivi per un motore di ricerca programmato per offrire i risultati migliori all’utente medio.

Uno dei suggerimenti migliori che trovi nel mio Manuale di SEO Gardening, è quello di pulire il tuo stile di scrittura dalle forme che potrebbero essere fraintese dalla macchina, quindi dalle metafore, le figure retoriche e le espressioni idiomatiche in genere. Con questo non dico che per fare un buon lavoro devi appiattire il tuo stile di scrittura, piuttosto dovresti tenere conto che con l’abbattimento del digital divide, gli utenti collegati non hanno tutti lo stesso livello di istruzione, quindi scrivendo semplice e senza giri di parole puoi farti capire da molte più persone, oltre che da un motore di ricerca che non è programmato per risolvere i problemi di chi è laureato, ma di tutti.

Di tutti.

Francesco Margherita

Sito personale : SEO Garden
Sociologo, scrittore, musicista, assistente alla cattedra di Comunicazione, Marketing e Pubblicità presso l'Università Federico II di Napoli, offre consulenza e formazione SEO e cura il blog SeoGarden.net.

Libri scritti da Francesco Margherita

0 Flares Twitter 0 Facebook 0 LinkedIn 0 0 Flares ×

Replica

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I dati saranno trattati per consentire l'inserimento e la pubblicazione dei commenti e delle recensioni. Prima di lasciare il tuo commento, leggi l'Informativa Privacy

0 Flares Twitter 0 Facebook 0 LinkedIn 0 0 Flares ×