Interattivi e accelerati: Facebook Instant Articles e AMP per WordPress

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Dai un’occhiata ai dati di accesso del tuo sito in questo 2016. Entra in Google Analytics (perché hai un account Google Analytics, vero?), vai in Pubblico > Mobile > Panoramica e presta attenzione alla categoria del dispositivo. Vedrai il caro vecchio “desktop” che ruota intorno al 50 per cento del totale delle visite, probabilmente sotto. E la categoria “mobile” sopra. Il sorpasso è avvenuto, sta avvenendo. Oramai, le navigazioni non provengono più dalle scrivanie degli uffici e delle case dei visitatori, ma dagli smartphone sugli autobus, sui marciapiedi, sul treno, e ovunque l’utente si trovi in mobilità in quel momento (sulla macchina, no, mi raccomando).

La migrazione dell’esperienza d’uso dei contenuti del web e della rete in generale dal personal computer al telefono genera un’attenzione rinnovata ai tempi di caricamento delle pagine: come ai tempi delle connessioni via modem a 56K, la fruizione mobile dei siti fa i conti con i costi e i limiti dei piani tariffari dei gestori telefonici, senza considerare i problemi della copertura di campo (aggiungiamo anche che noi siamo in Italia, dopotutto).

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Il lampo che contrassegna gli Instant Articles nell’app di Facebook, a sinistra, e gli articoli AMP nelle ricerche mobile di Google, a destra

In effetti, la cura della leggerezza delle pagine sarebbe dovere e onere di una progettazione consapevole e usabile, ma in una rete che ha fame di foto, video, banner, stili, font la dieta non è bilanciatissima: nel 2015, una pagina web pesa in media più di 2 megabytes. Al regime alimentare, ci pensano allora i social media, interessati non tanto alla salute del web e al portafoglio dei navigatori, ma alla competitività e alla rimuneratività dei rispettivi prodotti.

Facebook e Google sono le due fonti principali di traffico sui blog e sui siti di news in generale ed entrambe hanno sviluppato due soluzioni (concorrenti, ovviamente) che ottimizzano i tempi di download della versione mobile di un articolo pubblicato su un sito web: Instant Articles e Accelerated Mobile Pages. Aperte all’inizio solo a una cerchia ristretta di editori di siti web, con la promessa (effettiva, bisogna ammettere) di rendere il caricamento di un post fino a 10 volte più veloce, sono ora a disposizione di qualunque proprietario di un sito web.

Se hai un blog su WordPress, una pagina su Facebook e vuoi migliorare la visibilità su Google, è arrivato il momento di installare un paio di plugin che la stessa Automattic non poteva esimersi dallo sviluppare in fretta.

Facebook Instant Articles for WP

Prima di iniziare, assicurati di avere un’applicazione Facebook con un sito web come piattaforma: l’ID e il codice segreto di quell’applicazione sono i primi dati richiesti da Instant Articles for WP subito dopo l’attivazione del plugin nella pagina di configurazione. Attraverso quei codici, selezioni la pagina Facebook per la quale intendi attivare gli Instant Articles (potresti essere il gestore di due o più pagine Facebook, mio caro social media manager).

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Configurazione di Instant Articles for WP: attivazione con App ID e App Secret di Facebook

A questo punto, il lavoro su WordPress è pressoché finito: il plugin ha infatti inserito un meta tag nell’intestazione del documento HTML del sito che stabilisce un’interfaccia tra il tuo blog e la gestione degli Instant Articles, una gestione che, dal caricamento del logo passando per la personalizzazione degli stili fino alla pubblicazione, avverrà tutta all’interno degli “Strumenti di pubblicazione” della tua pagina Facebook, alla voce “Articoli interattivi” (Facebook li traduce così, in italiano).

In quella sezione, alla voce “Articoli in produzione“, appariranno i tuoi post, importati dal feed dedicato creato dal plugin (una versione modificata di un feed RSS). Per condividerli sul social network come articoli interattivi, con l’ordinario collegamento permanente alla pagina, nella sezione “Configurazione” dovrai in via preliminare inviarli a Facebook per una revisione che ne verificherà la conformità del codice rispetto alle specifiche e del contenuto rispetto alla versione originale sul web. Se non ti richiederanno interventi correttivi, in tre giorni sarai pronto.

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Configurazione degli articoli interattivi in Strumenti di pubblicazione nella gestione di pagine Facebook

Nel frattempo, potrai vedere in anteprima gli articoli interattivi attraverso l’app “Gestore delle pagine” di Facebook.

Google AMP per WordPress

Come Instant Articles, anche l’AMP Project consiste in una rielaborazione di standard esistenti come i feed RSS o l’HTML. Il plugin AMP, in particolare, non fa altro che creare una versione HTML alternativa dei tuoi post, nella codifica richiesta da Google.

Rispetto a Instant Articles for WP, la gestione è ancora più spartana: nessuna pagina di configurazione. Vedrai gli effetti diretti dell’installazione del plugin aggiungendo /amp (o ?amp=1 se hai i permalink semplici) in coda a qualsiasi indirizzo di un tuo qualsiasi post. Lì, vedrai il tuo articolo formattato per l’acquisizione mobile accelerata di Google, una versione semplificata della pagina web che somiglia da vicino, come del resto somigliano gli articoli interattivi di Facebook, alle versioni “leggi dopo” rese popolari da applicazioni come Instapaper e Pocket.

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Verifica dell’indicizzazione delle Accelerated Mobile Pages in Search Console di Google

Il crawler di Google per le ricerche sui dispositivi mobili andrà a controllare sul tuo sito proprio la presenza di quella versione alternativa. Dopo l’installazione del plugin, dai un’occhiata anche alla Google Search Console, dove in Aspetto nella ricerca > Accelerated Mobile Pages potrai verificare l’effettiva indicizzazione delle tue pagine AMP.

E tu, hai già reso il tuo progetto interattivo e accelerato?

Paolo Sordi

Sito personale : Ipertesti
Responsabile dell’area Digital Communication e Nuovi Media della LUISS di Roma. Insegna Progettazione e realizzazione di siti web presso l’Università di Roma Tor Vergata.

Libri scritti da Paolo Sordi

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