Il successo si nutre di perseveranza e di impegno
/Il successo è un mix di elementi, spesso intangibili, come le idee, il talento, la capacità di essere un riferimento per gli altri, le competenze e la creatività. Nessuno è in possesso di tutte queste doti. Cercate di colmare, per quanto possibile, le vostre lacune fino a quando i vostri punti di debolezza non diventeranno anch’essi punti di forza. Quando ci accingiamo a lavorare a un qualsiasi progetto, quale può essere la cura del nostro Personal Branding, dovremo compilare sulla carta tre liste.
- Una lista dovrà indicare gli elementi necessari e le azioni utili ad ottenere un ottimo risultato, rimanendo distaccati, come se non lo dovessimo ottenere noi
- Nella seconda lista costruiremo l’elenco delle competenze necessarie affinché questa impresa riesca al meglio, avendo cura di indicare anche quelle abilità che non possediamo
- Nell’ultima lista raggrupperemo tutte le cose che temiamo, che non dipendono dalle nostre capacità e che potrebbero metterci i bastoni tra le ruote.
Una volta compilate queste tre liste, guardandole con la maggiore obiettività e il maggiore distacco possibili, avremo la misura esatta dell’impegno che dovremo metterci e non ci faremo illusioni sulla facilità dell’impresa.
Non cercate follower, cercate connessioni durature. Non avete bisogno di numeri, ma di collegamenti reali. Molti dimenticano che i numeri della vanità, quelli basati sulla quantità dei collegamenti, sono inutili se non portano all’azione e alla vera connessione. Nel fare questo, non dovete essere snob, ma il vostro impegno è cercare di trasmettere vicinanza a chi inizia un dialogo con voi.
Nel mio personale modello di socialità digitale, non ho preferenze e considero tutti quelli che mi si avvicinano come persone degne di essere seguite e considerate, meritevoli di una risposta. Nei limiti del possibile, cerco di rispondere a tutti e di essere utile. Il Personal Branding non è misurabile con la qualità dei collegamenti. «È sbagliato giudicare un uomo dalle persone che frequenta. Giuda, per esempio, aveva degli amici irreprensibili», diceva lo scrittore Marcello Marchesi.
Riccardo Scandellari
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