Cos’è la reputazione online e perché è così importante?
/Forse pensi che la reputazione online sia qualcosa che non si applichi a te, dato che non produci personalmente contenuti che ti riguardano.
Ma sei sicuro che tutti gli altri siano dello stesso parere? E che nessuno parli di te in rete, influenzando di fatto la tua vita? Scopriamolo con Ilario Gobbi, SEO e copywriter curatore della premessa del “Dizionario del digital marketing” di Fabrizio di Pierro.
La gestione della reputazione online è una serie di attività che comprende il monitoraggio e l’analisi dei giudizi espressi sul web su un dato soggetto o argomento, le azioni volte a migliorare i segnali positivi e a ridurre i segnali negativi su di esso.
In particolare nel digital marketing, la reputazione online, oltre a incidere sulla qualità della vita percepita da una persona, influenza anche la possibilità di ampliare le proprie opportunità lavorative. I recruiter, ad esempio, possono valutare il profilo pubblico dei candidati per avere un’idea delle loro personalità e competenze, e giudicare come possono essere utili alla propria organizzazione.
Curare la propria immagine non consiste soltanto nello scegliere con attenzione le informazioni su se stessi che si intende condividere con altri, ma anche di monitorare le conversazioni che ci riguardano portate avanti da altre persone.
La reputazione, infatti, è una leva di marketing assolutamente da presidiare per raggiungere margini di profitto più ampi.
La reputazione online è pesantemente influenzata dalla mole e dalla qualità delle informazioni che vengono trasmesse attraverso i social network.
Tutelare la propria reputazione online è un vero e proprio investimento a favore del proprio brand, che permette di:
- aumentare le vendite
- ampliare la clientela
- aumentare il fatturato
Come tutelare la propria reputazione online
Quando vogliamo raffrontarci con il mondo, quindi, dobbiamo decidere il genere di informazioni e contenuti da lasciare trapelare dalle varie piattaforme social, perché esse concorreranno congiuntamente a creare la nostra identità online.
Tendiamo infatti ad adottare un diverso stile di comunicazione a seconda della piattaforma. Vediamo LinkedIn come una vetrina professionale con la quale promuovere le proprie competenze ed esperienze, Twitter per fornire aggiornamenti rapidi su di sé o le proprie opinioni, Facebook per condividere pensieri e video e immagini legati alla propria personalità.
Lo stesso discorso – e a maggior ragione – vale per le imprese. I brand. Una cattiva gestione della comunicazione sui social può arrecare danni molto gravi alle aziende, provocando cali sensibili al fatturato.
Da tutto ciò si evince l’importanza di curare attentamente il modo nel quale ci si approccia sulla rete. Ad esempio, possiamo impostare i livelli di privacy di Facebook affinché soltanto i nostri contatti stretti abbiano visibilità di ciò che condividiamo, per limitare la diffusione di ciò che ci riguarda.
Gli esperti delle public relations si occupano di scandagliare il web per individuare tutti quegli ambienti virtuali nei quali si parla di un soggetto come:
- social network (post e commenti, discussioni nelle community)
- siti web
- forum
- blog
- portali con recensioni
- portali di comparazione prezzi
Per avere un’idea di come ci vedono gli altri, basta cercare su Google il nostro nome o quello della nostra azienda (eventualmente unite a precisazioni come “opinioni”, “recensioni”). Possiamo scoprire così se ci sono:
- informazioni non lusinghiere o errate
- ricerche che rispecchiano aspetti obsoleti
- recensioni tutt’altro che lusinghiere
dei quali dobbiamo occuparci.
Situazioni spiacevoli purtroppo sono quasi all’ordine del giorno. Ciò rende necessario provvedere a ripulire il proprio nome da questi elementi nocivi, ad esempio:
- rivolgersi ai proprietari dei siti che contengono contenuti diffamatori per richiederne la rimozione
- rivolgersi direttamente a Google per far rimuovere contenuti illegali e/o diffamatori, in ottemperanza al diritto all’oblio riconosciuto ai soggetti dell’Unione Europea
- rivolgersi a un avvocato o a un team legale per avvalorare le proprie richieste
Gli esperti di public reputation si occupano di agire su tutti questi fronti per rimuovere, o almeno ridurre la visibilità, dei contenuti diffamatori e che danneggiano la reputazione.
Tra gli strumenti a disposizione per valutare il sentiment delle conversazioni online ci sono piattaforme come Mention (monitora un miliardo di fonti al giorno sul web), così come la funzione di Google Alert ci permette di restare informati di tutti i contenuti pubblicati legati a una parola chiave (ad esempio il nostro nome brand).
La SEO è una disciplina utile non solo per migliorare il posizionamento dei siti web, ma anche la visibilità del brand.
Il consulente SEO può guidare la redazione di contenuti per il sito web e il blog aziendale al fine di rendere più evidenti notizie e aspetti lusinghieri per l’azienda, e di fare scendere tra i risultati meno evidenti di Google quelli nocivi.
Redazione
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