Come cambia il digital marketing post pandemia da Covid-19
/L’avvento del Covid-19 rappresenta il primo cambiamento epocale verificatosi contemporaneamente in tutto il mondo e che ha reso tutti i paesi vulnerabili in egual maniera. Per la prima volta, infatti, l’intero Pianeta si è trovato a dover fare i conti con lo stesso problema nello stesso momento. Lasciando da parte le questioni di salute pubblica e politiche, ciò su cui vogliamo concentrarci in questo articolo sono le ripercussioni che la pandemia da Covid-19 ha avuto sul modo di fare digital marketing e come la presenza online sia oggi fondamentale per il successo di un brand o di un’azienda.
I lockdown e le numerose restrizioni hanno inasprito lo squilibrio concorrenziale tra le vendite fisiche e online, colpendo soprattutto le piccole realtà locali: quando i negozi hanno subito una chiusura obbligata, infatti, gli e-commerce si sono trovati improvvisamente in una condizione di monopolio. La soluzione alla crisi delle attività commerciali, però, non è la demonizzazione delle vendite sul web; al contrario, serve adottare una strategia di trasformazione digitale. Come? Scopriamo insieme come approcciarsi al digital marketing post pandemia.
Che cos’è il Digital Marketing
Prima di procedere con la nostra analisi ci sembra necessario chiarire cosa si intende con il termine Digital Marketing.
Il Digital Marketing fa riferimento a tutte quelle attività di promozione di un brand e di commercializzazione di prodotti e servizi attraverso uno o più canali digitali. Nel concreto, significa gestire la presenza online dell’azienda attraverso i diversi canali a disposizione e utilizzare le tecniche di comunicazione online come il posizionamento sui motori di ricerca, il digital advertising, l’e-mail marketing e i rapporti con le altre realtà sul web. Gli obiettivi saranno quelli di acquisire nuovi clienti, fornire servizi sempre migliori, ampliare e rafforzare le relazioni e, ultimo ma non per importanza, incrementare i profitti.
Nuove abitudini di acquisto durante la pandemia
Abbiamo visto, a grandi linee, che cos’è il Digital Marketing. Ma per capire la sua reale importanza in questo momento storico è necessario prendere in esame alcuni dati emersi durante il periodo di pandemia, che evidenziano i nuovi comportamenti d’acquisto dei consumatori.
Prendiamo, ad esempio, i dati di Salesforce, la società che ha creato uno dei CRM più diffusi tra le imprese nel mondo. Le piattaforme di commercio elettronico da aprile a luglio 2020 sono cresciute del 71% rispetto al 2019. Le vendite online per il retail sono passate dal 18,7% (luglio 2019) al 28,1% (luglio 2020), cioè un aumento del + 9,4%.
Il settore che ha avuto le performance migliori è stato il food & beverage, cioè la vendita di alimenti e bevande, che è cresciuto, secondo TechCrunch, del 58,5%. In Italia molte persone durante il periodo di lockdown hanno utilizzato per la prima volta i pagamenti elettronici, effettuando i loro primi acquisti online. Anche nel nostro Paese uno dei settori più fortunati è stato quello del food & beverage, soprattutto grazie al delivery. Le piattaforme digitali dedicate al food delivery (come Just Eat e Glovo, solo per citarne alcune), infatti, sono cresciute in Italia del 19% con un valore totale di 716 milioni di euro. La domanda è triplicata e molte aziende hanno saputo portare sul digitale anche la loro intera offerta, con enormi benefici in termini di efficienza e di guadagni.
Tra i motivi che hanno spinto i clienti a modificare le proprie abitudini d’acquisto troviamo sicuramente un aumento del tempo trascorso sul web, la comodità di effettuare acquisti online invece che in negozio durante il lockdown e la possibilità di accedere a un numero maggiore di opzioni di prezzo e prodotti online. A prescindere dagli eventi, gli utenti prediligeranno, anche in una fase di post pandemia, questo modo di fare shopping più comodo e veloce, integrandolo nelle loro abitudini. È chiaro quindi come, in un clima di timori e incertezza, l’e-commerce non costituisca più una scelta bensì una necessità. Oggi più che mai, avere una presenza stabile sul web costituisce un fattore imprescindibile per il successo di un brand, di un’azienda, di un’impresa grande o piccola che sia.
Digital Marketing post pandemia: best practice per il successo
Queste erano le premesse. Ma come devono cambiare le aziende per rispondere a una domanda in continua evoluzione? Le attività devono ripensare i propri modelli aziendali, adottare approcci agili, eseguire un aggiornamento delle funzionalità tecniche e dare priorità alle decisioni basate sul monitoraggio continuo dei dati.
Per rimanere al passo con le trasformazioni dei comportamenti d’acquisto post pandemia di cui abbiamo parlato, è fondamentale che le attività:
- Siano in grado di ottimizzare l’esperienza d’acquisto. Perché essa sia soddisfacente, le piattaforme di e-commerce dovranno essere intuitive e di facile utilizzo, in grado di fornire all’utente informazioni chiare e descrizioni dettagliate. Ma anche l’implementazione di soluzioni creative come coupon, spedizioni gratuite, promozioni e resi rapidi aiuterà a mantenere la fedeltà dei clienti verso il brand.
- Abbiano un approccio mobile first. Oggi lo sviluppo di soluzioni online va pensato prima di tutto per i piccoli schermi degli smartphone, lo strumento maggiormente utilizzato dagli utenti per i propri acquisti. Assicurarsi di adottare una strategia mobile first aiuta a catturare nuovi segmenti di pubblico nei momenti di acquisto virtuale.
- Siano interconnesse. Le interconnessioni sono strategiche: ad esempio, un brand del settore alimentare può collaborare con le aziende di fitness online, oppure una piattaforma di vendita e affitto di immobili potrebbe includere servizi finanziari o di trasloco per offrire soluzioni e quindi diventare un unico spazio dove l’utente possa trovare tutte le risposte.
- Veicolino fiducia. In un momento di incertezza globale, i consumatori sentono la necessità di aziende affidabili e trasparenti, per poter effettuare i propri acquisti in totale tranquillità. Oggi ancor di più esiste la necessità di creare una forte brand reputation, in modo da farsi conoscere dal pubblico come azienda risolutrice di problemi, che sa rispondere ai bisogni delle ricerche degli utenti e dare loro il prodotto o il servizio che cercano.
- Abbraccino l’originalità. Nuovi formati e linguaggi possono conferire ulteriore efficacia alla campagna marketing di un’azienda: aggiungere alla propria comunicazione degli elementi “imprevisti” stimola e aumenta il traffico.
- Siano green. Essere ecologici è un imperativo morale e strategico del presente, che vale tanto per l’offline quanto per l’online. La pandemia ha aumentato drasticamente le richieste dei consumatori verso la sostenibilità, un valore che oggi guida la maggior parte delle decisioni di acquisto degli under 30.
Il marketing omnichannel
Per un Digital Marketing efficace, è necessario, inoltre, conoscere i canali e gli strumenti che il web ci mette a disposizione, in modo che ogni brand sappia riconoscere quelli più adatti a promuovere i propri prodotti/servizi o a veicolare i propri ideali.
Oggi l’approccio migliore per una strategia di successo è il marketing omnichannel, una pratica di marketing su più piattaforme, tra cui e-mail, app, social media e blog del sito web aziendale. Questo approccio consente alle aziende di connettersi con i clienti su più punti di contatto digitali, offrendo in modo efficace una migliore esperienza utente e rendendo il triplo dell’investimento rispetto a un approccio a canale singolo. Inoltre, la fidelizzazione dei clienti, il valore medio degli ordini e la frequenza di acquisto sono tutti più elevati quando si dispone di più canali.
Questo significa anche saper utilizzare strumenti come:
- Canali social come Facebook, Instagram e Tik Tok, tenendo presente che ormai solo i secondi possono contare su una base di utenti costituita dall’ambita fascia demografica più giovane, ovvero quella sotto i 30 anni.
- I chat bot, software di intelligenza artificiale che comunicano con gli utenti e li aiutano a raggiungere i loro obiettivi, fornendo un servizio 24 ore su 24 e risposte immediate.
- I video. Il video marketing è molto coinvolgente, soprattutto se si tratta di video dal vivo. Lo streaming dal vivo è un metodo potente di marketing digitale, soprattutto se combinato con il marketing influencer.
- Le e-mail. L’email marketing continua a essere uno strumento importante per motivare un’azione d’acquisto. A patto che la comunicazione sia sempre più personalizzata.
- I contenuti interattivi. I contenuti interattivi (quiz, sondaggi, annunci di realtà aumentata, video a 360 gradi…) sono quei contenuti sui quali le persone possono cliccare, che possono scorrere o con cui interagiscono online. Queste possibilità generano coinvolgimento e, di conseguenza, conversioni.
- Le applicazioni di messaggistica. Le applicazioni di messaggistica sociale non servono solo per rimanere in contatto con amici e familiari: il messenger marketing è destinato a diventare il canale di marketing numero uno al mondo e, per questo, appare logica la scelta di quei marchi che decidono di connettersi con le persone su queste piattaforme.
Il mondo dopo l’avvento del Covid-19 non è più quello che abbiamo imparato a conoscere: i comportamenti delle persone si adattano al nuovo contesto economico sociale e, di conseguenza, cambiano le abitudini di acquisto e il modo di usufruire dei servizi da parte dei consumatori. In questo clima di instabilità, cambiamenti e bisogni in continuo divenire, è necessario ridefinire il ruolo che il digital marketing gioca nella società di oggi. Per sopravvivere e avere successo, le aziende dovranno necessariamente adottare nuovi modelli di business, tutti incentrati sull’analisi dei dati, sulle piattaforme digitali e sulle mutevoli esigenze dei clienti, soggetti chiave sui quali deve essere fondata l’intera strategia di digital marketing post pandemia.
A tal proposito, abbiamo appena pubblicato il nuovo libro “Mindset per le imprese del nuovo mondo. Le nuove regole del gioco d’impresa“: scritto da Selena Pellegrini, è dedicato a chi oggi si accinge a fare impresa in un periodo storico, quello del Covid-19, sicuramente critico e nuovo, ma paradossalmente stimolante.
Redazione
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