Esercizi di scrittura terapeutica

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Partiamo dal presupposto che tutta la scrittura è terapeutica. O meglio, che esistono modalità di scrittura che ci possono far sperimentare uno stadio utile al nostro benessere psicofisico: un particolare stato di presenza che favorisce l’attenuazione dei pensieri giudicanti o negativi e il sorgere di un insieme generale e indefinito di sensazioni positive dovuto esclusivamente al fatto di sperimentare un’attività piacevole.

A livello superficiale scrivere ci permette di riorganizzare pensieri e idee, di fissare su un supporto esterno – il foglio – sensazioni ed emozioni che ci angosciano. Inoltre, ci porta ad allentare la morsa derivante alla repressione delle emozioni, particolare stato di attivazione psicofisica che ci costa moltissimo in termini di salute, in quanto comporta una continua tensione cognitiva, emotiva e fisica.

In questa modalità mente, cuore e corpo sono tesi a immaginare di lottare contro un pericolo imminente: il tutto si traduce in livelli di stress pericolosi che, se prolungati nel tempo, possono avere conseguenze devastanti sulla nostra salute.

A un livello più profondo, scrivere alimenta sensazioni e stati d’animo votati alla consapevolezza di sé e di ciò che ci circonda, in un mondo non molto diverso da quanto fanno molte pratiche derivanti dalla mindfulness. In questo senso, se il rapporto tra scrittura, meditazione e benessere è stato ampiamente dibattuto, si è detto già di meno sugli effetti benefici della scrittura sul sistema immunitario.

Infatti, numerosi studi condotti su pazienti affetti da HIV, asma o artrite reumatoide (solo per fare alcuni esempi) hanno dimostrato l’esistenza di una correlazione tra la scrittura creativa mirata al racconto di eventi traumatici e la risposta immunitaria prodotta dal corpo.

Sono sufficienti quattro sessioni consecutive di scrittura da 20 minuti ciascuna per aiutare il corpo a reagire meglio. Si tratta di testimonianze che meritano di essere approfondite e promosse, anche per capire come farle diventare fautrici di una cultura della prevenzione di un’idea di salute capace di guardare all’individuo come unità di mente e corpo, e quindi da tutelare in ogni momento: non solo quando il sintomo appare a conclusione di una lunga sequela di blocchi psicologici o emozionali.

 5 esercizi di scrittura terapeutica da provare subito

La scrittura è un gesto semplice. Per iniziare a sperimentarla sono sufficienti carta, penna e intenzione. Ho scelto cinque esercizi di scrittura terapeutica, anche di scrittura digitaleche possono essere messi in pratica da chiunque, senza particolari difficoltà. Vediamoli insieme.

  1. Osservare il proprio pensiero

Si tratta di un esercizio molto semplice. Bisogna sedersi comodi in un ambiente tranquillo e privo di distrazioni. Carta e penna alla mano, si deve portare l’attenzione al respiro e “agganciarsi” a esso, concentrandosi sull’addome. Dopo alcuni minuti in questo stato, sarà possibile guardare i propri pensieri affacciarsi alla mente cosciente e, con grande semplicità, stare dinnanzi a loro senza reagire, giudicare o preoccuparsi. Man mano che le immagini nascono, prendono forma e si evolvono, possiamo annotare parole o frasi sul foglio di carta, scrivendo in modo molto istintivo. Oppure, dopo una ventina di minuti circa, una volta concluso l’esercizio di respirazione, possiamo tornare al nostro foglio, leggere con attenzione ciò che abbiamo annotato in precedenza e rielaborarlo come meglio crediamo.

  1. Diari e lettere

Si tratta di due strumenti potentissimi che ci mettono in condizione di rivelare a noi stessi sensazioni ed emozioni a cui spesso quotidianità, convenzioni e comportamenti limitano l’accesso. Le applicazioni sono infinite: si va dal diario della gratitudine, strumento molto famoso col quale quotidianamente ringraziamo le cose belle che ci sono accadute quel giorno, alle lettere alla propria famiglia, a un blocco, a un ricordo o a un argomento che non abbiamo saputo esprimere fino in fondo. Se sapremo far scaturire liberamente le parole, potremo accedere a un mondo di informazioni fino a quel momento occultato dai limiti della coscienza.

  1. Bruciare le parole di rabbia

È un esercizio molto forte, ma risolutivo. Consiste nello scrivere di getto e molto velocemente parole e frasi cariche rabbia, astio e risentimento nei confronti di qualcosa o qualcuno. È fondamentale farlo usando una penna rossa. Una volta che ci si sente liberati e svuotati, anche perché di colpo saranno emerse delle emozioni dirompenti, il foglio va bruciato. Pochi minuti dopo, bisogna ricominciare a scrivere della stessa situazione o emozione, stavolta usando una penna blu o verde ed esprimendo parole di perdono e gratitudine. Una nota importante: i colori degli inchiostri non sono casuali e fanno parte dell’esercizio.

  1. Il discorso dei momenti difficili

Questo è un esercizio i cui effetti benefici si vedranno al momento del bisogno. Si tratta di scrivere un discorso rivolto a se stessi (va bene anche una lettera) con cui esprimere gratitudine per i risultati ottenuti fino a quel momento, oltre che incoraggiarsi a non mollare. La lettera va poi imbustata e sigillata. La si potrà aprire in una delle “giornate storte” che potranno affacciarsi all’orizzonte: le nostre parole agiranno come un atto di self coaching e ci aiuteranno a fronteggiare piccole e grandi crisi quotidiane.

  1. La poesia terapeutica

Un esercizio per gli amanti della poesia e in sé è molto semplice: consiste nel leggere una poesia, o più poesie, e annotare via via le parole o le frasi che ci colpiscono, disponendole su due colonne a cui daremo due nomi scelti in modo spontaneo. Ad esempio, io potrei chiamare la colonna di sinistra “Testa” e quella di destra “Cuore”. Conclusa la fase di lettura, si dovranno scrivere due brevi lettere in cui utilizziamo le parole annotate in precedenza. Il titolo di ogni lettera dovrà riprendere la parola scelta per dare un nome alle colonne del foglio: nel mio esempio, scriverò una “Lettera alla Testa” e una “Lettera al Cuore”.

Questi sono gli esercizi di scrittura terapeutica che consiglio a tutti, novizi ed esperti. Come sempre, il mio consiglio è di scrivere liberamente, senza giudicarsi, lasciando che la parola scritta diventi uno strumento per portare alla coscienza ciò che giorni frettolosi, troppo rapidi o malsani tendono a occultare.

Piero Babudro

Sito Web personale : Segnale Zero
Consulente nel campo della comunicazione digitale, digital media strategist, docente e formatore. Lavora a fianco di aziende, agenzie, professionisti, enti pubblici e privati su progetti cross-mediali caratterizzati da una particolare attenzione alla produzione di contenuti e al rapporto con la community.

Libri scritti da Piero Babudro

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