L’Influencer Marketing e le nuove pubbliche relazioni

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Questo post nasce da una bella chiacchierata in ufficio tra me ed Enrico Flaccovio. Lavoriamo uno a fianco dell’altro e ogni giorno intavoliamo discussioni di ogni genere su quello che accade nel web, e stavolta ci siamo soffermati sull’argomento dell’influencer marketing: se ne inizia a parlare sempre più spesso in rete perché ha potenzialità non da poco, così ho voluto approfondire la cosa… ma lo ammetto, non ne so un granché quindi ho chiesto l’aiuto di tre super esperti con l’obiettivo di definire esattamente di cosa si sta parlando, come applicarlo in una più ampia strategia di web marketing e come (e se!) questo tipo di marketing sta cambiando le pubbliche relazioni. Passo dunque la palla a Matteo Pogliani, Valentina Turchetti e Rudy Bandiera, che ringrazio moltissimo per avermi supportata (e sopportata :D)

Influencer Marketing: definizione

Di Matteo Pogliani

Partiamo con una doverosa premessa: la figura dell’influencer esiste da sempre. Già negli anni ‘40 si parlava e si studiavano le capacità degli opinion leader. Nome diverso, ma medesima funzione degli odierni influencer. Utenti che puntano sulla loro riconosciuta (o considerata tale) competenza e una notevole esposizione per amplificare opinioni e messaggi, andando così ad influenzare una certa tipologia di persone. No, nessun potere paranormale, se non la propria reputazione (conoscenza + autorevolezza + posizione + capacità comunicative) che spinge la gente a fidarsi, tramutandolo in un punto di riferimento cui trarre contenuti attendibili. Un potenziale enorme che non poteva passare inosservato agli occhi di aziende e marketer e divenire pratica strategica.
Ma come può essere definito in concreto l’influencer marketing? Significa utilizzare le capacità degli influencer per scopi legati ai brand. Una forma di marketing che si basa sull’individuazione e il coinvolgimento di figure in grado di aver influenza sui nostri possibili target. Un coinvolgimento che si traduce su attività in focus con questi influencer, che in autonomia, trasparenza e con i loro tratti distintivi comunicano e influenzano il pubblico.

Una definizione in cui sono evidenti quattro elementi chiave:

Identificazione: individuare gli influencer più consoni alla nostra realtà e che hanno influenza sui nostri target
Verticalità: si valorizzano le qualità del soggetto selezionato (le già citate conoscenza + autorevolezza + posizione + capacità comunicative) per comunicare con i nostri possibili clienti
Autonomia: libertà per essi di comunicare, con il loro approccio, linguaggio e personalità, il messaggio proposto
Trasparenza: proporre messaggi “reali” e non artefatti, che possano raccontare la reale essenza del brand (ricordiamo sempre che le menzogne sul web hanno vita breve e possono creare rischiose criticità).

Chiariamo, non si tratta di demandare ad altri la nostra comunicazione, non proprio, ma a voler ben vedere è proprio questa l’innovazione più evidente dell’influencer marketing: l’attenzione che passa dal contenuto a chi l’ha scritto. È in questo che l’influencer marketing si differenzia dalle usuali tipologie dell’advertising online, quelle stesse tipologie che non riescono più ad avere le performance richieste.

Uno dei motivi principali è il cambio radicale subito dall’utente tipo. L’utente è oggi poco incline alle promozioni, stanco di essere interrotto dai messaggi pubblicitari delle aziende. Una piccola rivoluzione che spinge i brand alla ricerca di nuove soluzioni per raggiungere i possibili target. Soluzioni che vedono gli influencer tra le forme più interessanti. L’estrema competenza e autorevolezza di persone in focus con i nostri clienti per dar vita a conversazioni e stabilire relazioni durature e performanti.

Da qui nasce una comunicazione che si sviluppa orizzontalmente e che fa perno sull’affinità tra gli attori coinvolti. Un messaggio di forte impatto, spogliato di gran parte dei suoi elementi commerciali e che gioca sull’utilità e sul dare risposta alle esigenze del pubblico cui viene proposto. La stessa utilità che diventa strumento per rafforzare i legami e fidelizzare. Un marketing che quindi non può che essere fortemente relazionale e che, puntando sulla connessione dei legami creati, è in grado di diffondere messaggi e generare buzz.

Progetti che si sviluppano con il preciso intento di creare reale valore condiviso, portando vantaggi a tutti i player: valore per l’azienda (comunicare ed avere impatto con possibili target), per l’influencer (che propone contenuti di valore ai propri follower) e per gli utenti (che ottengono risposte alle proprie esigenze).

Influencer Marketing: una leva strategica del Web Marketing

Di Valentina Turchetti

L’Influencer Marketing si basa sulla figura di persone ritenute autorevoli dagli utenti: i cosiddetti “opinion leader” o, appunto, “influencer”. Si tratta di veri e propri influenzatori che, grazie talvolta a strategie di comunicazione e personal branding mirate e studiate ad hoc e talvolta alla fortuna, sono diventati un punto di riferimento in un preciso ambito e vengono seguiti da milioni di persone. Pensiamo, ad esempio, ai e alle fashion blogger, beauty blogger, food blogger e così via: essi hanno saputo ritagliarsi uno spazio prezioso nel web, si sono fatti amare (alcuni anche odiare), hanno ottenuto un numero ingente di fan e follower che quotidianamente li segue perché crede nelle loro idee, adora il loro savoir-faire, non aspetta altro che il loro “beniamino” pubblichi un nuovo post per leggerlo, ammirarlo, perché no?!, tentare di riprodurlo.

Attenzione, però, a non confondere il vero e autentico influencer dal neofita che, senza conoscenze di comunicazione e promozione online, cerca di salire sul podio: si tratta di un punto focale per le aziende che non possono permettersi di scegliere, come “official blogger” o testimonial un personaggio non consono alla natura aziendale. Ebbene sì, perché è proprio attraverso gli opinion leader che un’azienda sceglie per rappresentare il proprio brand e i propri prodotti/servizi che viene veicolata l’immagine aziendale.

Gli influencer sono, dunque, solo quegli utenti con un miliardo di seguaci?

Spesso consulenti, esperti, imprese si pongono questa domanda. Assolutamente no. Essi possono essere anche persone che hanno un seguito abbastanza ristretto di audience, ma sono totalmente in sintonia con essi, portano avanti idee e valori di una nicchia, piacciono perché parlano il linguaggio che quella cerchia ristretta di follower ama leggere o sentire.

Come si colloca l’Influencer Marketing all’interno di una strategia di Web Marketing?

Se hai un’azienda e pensi di avvalerti solamente degli influencer per realizzare il tuo piano di Web Marketing, sappi che non raggiungerai mai tutti gli obiettivi prefissati. E il motivo è semplice: come tutte le attività digital, anche l’Influencer Marketing non può vivere da solo, ma necessita di un corollario di azioni parallele che vanno ad integrarsi perfettamente con esso. Mi spiego meglio. Vuoi sponsorizzare il tuo brand, i tuoi prodotti, i tuoi servizi online? Oltre alle Digital P.R., quindi la gestione delle pubbliche relazioni online con influencer quali blogger o giornalisti, dovrai pensare di creare una strategia ed accantonare un budget per:

SMM (Social Media Marketing): la comunicazione sui Social Network che ritieni più idonei per la tua strategia e per la tua azienda (ricorda: non devi utilizzare tutti i Social, ma scegli solo quelli più pertinenti alla tua realtà per contenuti, linguaggio, utenti).
SEO (Search Engine Optimization): l’ottimizzazione sui motori di ricerca, Google in primis. Inutile sprecare tempo, sforzi ed energie se il tuo brand non è presente sui motori di ricerca nel momento in cui l’utente ti sta cercando, non credi?!
SEA (Search Engine Advertising): senza advertising online non si va molto lontano. Pensa, ad esempio, a Facebook: ormai la reach dei post organici è talmente bassa che implementare una strategia di SMM senza considerare budget e risorse per realizzare campagne a pagamento su Facebook è pura follia. Rifletti anche su Google AdWords: le conversioni che si possono ottenere dalla piattaforma (sia in termini di vendite che di contatti), con una campagna ottimizzata professionalmente, sono davvero buone.

L’Influencer Marketing risulta quindi essere un ottimo canale per veicolare l’immagine aziendale rafforzando e consolidando la Brand Awareness e creando empatia ed engagement con gli utenti, i potenziali consumatori, ma deve essere sapientemente integrata, insieme alle altre attività digitali, all’interno di un efficace piano di Web Marketing.

Come sono cambiate le pubbliche relazioni dopo l’influencer marketing

Di Rudy Bandiera
Tutto quello che stiamo vivendo nel mondo del digitale è qualcosa che è sempre esistito nel mondo che ci piace ancora chiamare “reale” anche se anche quello digitale è, di fatto, reale. In pratica, per fare ordine, non esiste un modo per distinguere le due cose e quello che dobbiamo capire è che anche il mondo digitale deve avere delle regole, etiche e di comportamento, esattamente come la real life.

Dico questo perché, se è vero che sono due mondi interconnessi, è pur sempre vero che quello digitale è comunque un modo di vivere quello che abbiamo sempre fatto e sempre avuto ma in maniera nuova: abbiamo sempre avuto le relazioni, ma oggi sono anche relazioni digitali così come abbiamo avuto da sempre amici e nemici ma oggi li abbiamo anche in ambito meno fisico.

Bene, allora dove sta la differenza, l’unica vera differenza tra i due tipi di vita? Sta nel fatto che quella digitale è deregolamentata perché nessuno ci ha mai detto come la dobbiamo vivere: nessuno ci ha mai detto cosa fare, come e quando perché il digitale è nuovo. Così eccoci qua tutti a parlare di influencer marketing… cosa che è sempre esistita. Se io 10 anni fa andavo dal mio meccanico e gli dicevo “ciao Franco, devo comprare una macchina e ho questi soldi. Conoscendo le mi esigenze, cosa mi consigli?”. Lui mi diceva un numero limitato di macchine e io di certo (con il permesso di mia moglie) avrei preso una di quelle. Franco, di fatto, era il mio influencer quindi prendere tutti i Franco d’Italia, da parte delle case automobilistiche, e spiegare loro quali sono i vantaggi di un’auto piuttosto che un’altra è fare pubbliche relazioni.

Ecco… se l’influencer Franco apre anche un blog et inizia a intrattenere le persone con piglio allegro, spiegando cosa comprare e cose NON comprare con dei perché ragionevoli et ragionati ecco che…. diventa influencer marketing a tutti gli effetti. Insomma, la morale è semplice: tutto quello che stiamo vivendo è sempre esistito, non cambiano le regole ma cambia solo il campo da giuoco.

Sei d’accordo?

Redazione

Coltiviamo la passione per il Web portando avanti i progetti editoriali di Web Book e di webintesta.it ma coscienti di non essere dei guru come i nostri autori. Abbiamo molte cose da imparare ma sicuramente molte altre da insegnare.

Nessun libro disponibile.

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