Lavorare nel Web: qual è la tua strada?

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Ripeto questa frase come un mantra “Lavorare nel web” con il ricordo di un anno fa quando questa frase si era snocciolata nei capitoli del mio libro “Mamma posso spiegarti: Lavoro nel Web“. Dopo tanti anni di attività online non so se questa frase sia per me un incubo, poi però ci rifletto e mi rendo conto di quanto sia stato fortunato.

Ho fatto un percorso di studi variegato: dalla ragioneria (indirizzo programmatori però), al diploma di ingegneria informatica: avrei potuto fare tutt’altro, dal lavorare in banca, all’assicuratore, al vendere moto a ottimizzare le centraline per la super bike (come il mio bro Giovanni!). Invece – in pieno stile Sliding Doors – mi trovo qui a scrivere un articolo “Lavorare nel Web” cercando di essere utile a coloro i quali guardano questo mondo con curiosità.

Per semplificare le cose potremmo dividere il lavoro nel web in famiglie:

  • i sistemisti
  • i creativi
  • i programmatori
  • i comunicatori
  • gli strateghi
  • gli analisti

Sto cercando un approccio diverso per spiegarti questo mondo, che non sia il solito approccio con incomprensibili nomi delle professioni, che ormai ogni giorno qualche sconsolato s’inventa una nuova professione: (via Phibbi).

I sistemisti

Sono probabilmente la razza più “pericolosa” dell’intera specie web: sono loro i veri tutori dell’ordine, i veri Atlanti che sostengono l’universo digitale. Loro sono quelli che permettono ai siti di esistere, creando, gestendo, ottimizzando i server dove vengono ospitati siti e servizi e le reti. Dietro ad ogni progetto web c’è almeno un server e dietro a quel server qualcuno che l’ha configurato e quotidianamente si prende cura di lui.

Sempre i sistemisti sono quelli che si preoccupano della salute della casa del tuo sito: mettono i sistemi di sicurezza per eventuali attacchi e si preparano alla guerra quando un server viene attaccato dai cracker (comunemente e impropriamente chiamati Hacker nella letteratura). Qualche sistemista poi passa al lato oscuro della forza e a sua volta diventa un cracker.

Per questa famiglia di professionisti c’è poco da fare: non dico che la laurea in ingegneria è obbligatoria perché non sarebbe giusto e corretto, però sicuramente è necessario un livello di preparazione e studio elevatissimo per conoscere sistemi, linguaggi, reti. Non ci si improvvisa sistemisti ecco: è un lavoro lunghissimo dove la fortuna di volterà sempre le spalle. Forse la classe di operatori più soggetta alla legge di Murphy. Rispetto. Tanto!

I creativi

Passiamo dalla tecnica pura alla fantasia canalizzata e finalizzata alla comunicazione. I creativi sono quelli che rendono il web bello: in questa famiglia ci sono i grafici, i web designer (in parte), gli scrittori (oggi chiamati copy writer), chi crea i piani editoriali, chi disegna i siti. Molti – specie quelli della mia generazione – arrivano dal mondo della carta stampata, dei volantini, delle brochure. Tra i nativi digitali invece ci sono professionisti nati e cresciuti con il fine ultimo di rendere internet più bello e comunicativo.

La loro attività è sicuramente quella che colpisce di più rispetto alle altre, la più “esterna” per così dire: quando apri un sito la prima cosa che pensi (anche inconsciamente) è: quant’è bello o quant’è brutto. Poi arriva tutto il resto. I grafici sono quelli più esposti al giudizio popolare, chi scrive invece verrà discriminato dopo che la gente legge. È vero però che tra chi scrive c’è anche i inventa i titoli, probabilmente uno dei pochi testi che la gente legge nella maggior parte dei siti e che hanno molteplici responsabilità, ultima delle quali quella di invitare la gente a cliccare (rif. Title Baiting).

I programmatori

Qui entriamo nella sfera dei suscettibili, coloro  che – sopra al lavoro dei sistemisti – creano il web. Loro – con tutto il rispetto possibile – sono i muratori del web: quelli che creano le fondamenta, erigono i muri, sistemano il tetto. Anche questa famiglia è abbastanza ampia e accoglie sia coloro che si occupano di sviluppare i software di base (pensiamo ad un WordPress, un Joomla, un Magento) sia coloro che si coordinano con i grafici per creare i siti web, sia coloro i quali creano software di analisi (es: Google Analytics).

Qualsiasi nuova funzionalità di un sito web richiede un programmatore: lo stesso WordPress, su cui è basato questo sito, è fatto da un pool numerosissimo di programmatori, che quotidianamente si coordinano per creare un software migliore, più sicuro, più veloce, più funzionale. I web designer sono a cavallo fra questa famiglia e quella dei creativi: ci sono quelli che sono più “designer” nel senso che disegnano l’idea e quelli che sono più programmatori e prendono il ruolo dei frontend designer, ovvero sono programmatori che però conoscono le regole grafiche e le aspettative dell’utenza.

I comunicatori

Io nasco piuttosto tecnico e mi sono ritrovato un po’ dentro anche questa categoria quasi per gioco. I comunicatori sono la famiglia – assieme ai creativi – più a distribuzione orizzontale, essendo il web uno strumento di comunicazione. L’integrazione con i creativi è ovviamente altissima, è solo questione di mettere i puntini sulle “i” di chi-fa-che-cosa.

Sicuramente lo zoccolo duro dei comunicatori è costituito da blogger e social blogger, ovvero da coloro che per lavoro devono scrivere. È logico che nell’ottica dei mercati a basso budget le varie definizioni perdono senso e ci sono tuttofare che fanno un po’ qualsiasi cosa. Nell’ottica di una forte suddivisione dei ruoli il comunicatore è colui che detta le politiche di relazione tra il sito e il resto del mondo.

È però un comunicatore anche chi si occupa di scrivere tutte le schede dei prodotti di un e-commerce, piuttosto che tenere vivo il blog aziendale, cercando quotidianamente un argomento buono per attrarre pubblico verso un brand. Si arriva poi a comunicatori di alto ordine, ormai invitati dalle principale aziende internazionali per il mercato italiano, come i miei amici Rudy e Skande, che della comunicazione hanno fatto la loro vita (o il contrario?).

Gli strateghi

Qui entriamo nel misterioso. Entriamo nel mondo di coloro che reggono i fili del web. Ruoli delicati, ruoli che mi viene da chiamare dirigenziali, ad alto livello di responsabilità. Dietro ad ogni progetto – e te lo ripeto fino alla nausea qui, nei miei corsi, nel mio libro – deve esserci una strategia che consente di pianificare il futuro e valutare il passato. Gli strateghi del web sono coloro i quali devono guardare il progetto con lungimiranza, devono cercare di identificare (e devono sceglierle!) le strade da seguire, in coordinamento con tutti gli altri ruoli di coloro che lavorano nel web.

Tra di loro gli strateghi devono collaborare, quindi avremo chi definisce la strategia di business, chi quella di marketing, chi quella di visibilità, chi quella promozionale e chi quella di comunicazione. Il SEO – ad esempio – rientra anche lui nella famiglia degli strateghi e poi si declina nelle altre famiglie: creativo per trovare nuove idee per la visibilità, comunicatore per relazionarsi e aumentare la forza del sito, programmatore e sistemista per tutto quello che riguarda il suo ruolo tecnico sotto il radar dei motori di ricerca.

Gli analisti

Qui entriamo nella famiglia dei precisini, nella famiglia di coloro ai quali non deve mai scappare nulla. In diretta costante con gli strateghi, gli analisti devono essere in grado di leggere i risultati (dati) ed interpretarli (informazioni) in modo da contribuire a dare pieno supporto per chi dovrà prendere le decisioni. Il loro ruolo è fondamentale anche in fase preliminare per decidere cosa è necessario monitorare, quali dati e quali strumenti. Insomma: fondamentali, un po’ come tutti gli altri componenti di questo enorme mondo professionale.

Mi viene da citare, in questa famiglia, la mia amica Zack, già fresca di stampa con Social Media Monitoring, un libro che parla proprio del ruolo dell’analisi (e dell’ascolto) all’interno del mondo dei social network. Nessun risultato ha un senso se non confrontato con delle aspettative e con una strategia.

Ti ho chiarito un po’ cosa succede in questo incasinato mondo del web o ti ho reso ancora più confuso? Come promesso ho citato pochissimi lavori del web per fare spazio alle famiglie di lavori. È importante sottolineare come tra le varie famiglie ci sia un livello di interazione veramente molto alto, sia a livello di comunicazione, sia a livello fisico. È difficile collocare una persona in un settore piuttosto che in un altro, al più di ultra specializzati (sui modelli canadesi o australiani) che svolgono attività molto verticali.

Se però questo non ti è chiaro ti invito a leggere #MammaMrx dove ho cercato di suddividere il mondo del web in base alle attività che quotidianamente vengono svolte online. Se anche con libro non ti è chiaro, bisogna che ci troviamo a un tavolo (o nei social) e facciamo quattro sane chiacchiere.
;)

Merlinox

Sito personale : blog.merlinox.com
Appassionato di computer da sempre, irrefrenabile curioso, si iscrive per caso all'università e resta abbagliato da Internet. Da allora non abbandona più il Web. Programmatore, web designer, SEO, web marketer. Passioni extra? Sport e lettura.

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