Lavoro nel Web e mi guardano strano. Come difendermi?
/Quanti sono i professionisti del web?
Un vero e proprio censimento degli operatori del Web non esiste. Ad esporsi sui social sono decine di migliaia professionisti ma il numero reale si stima che superi di gran lunga qualunque cifra ipotizzabile, se consideriamo che l’esercito di questi professionisti è composto anche da programmatori, designer, giornalisti, blogger, copywriter, aziende che fanno da sé e altre migliaia di entità indecifrabili che creano marketing anomalo in ecosistemi altrettanto anomali e spesso inquinano Web e Social con proposizioni di basso livello grafico, contenutistico e commerciale.
È una nebulosa gassosa che riempie l’involucro Web e lo fa librare. Stiamo parlando quindi non solo di chi crea contenuti ma di chi li pensa, li struttura, li programma, li posiziona, gli crea un abitacolo e li rende mobili. Senza ombra di dubbio siete in molti a muovere il carrozzone. Esiste un libro che spiega tutto.
E tu che lavoro fai?
Quando l’amico, il cugino o l’amico del cugino ti chiede: «Cosa fai nella vita?» e tu rispondi candidamente: «Lavoro nel Web», solitamente vedi tre variazioni di movimento delle sopracciglia:
- oblique in alto (compassione)
- tutte giù (incomprensione)
- una su e una giù (incomprensione e compassione)
Il più delle volte fai un gran respiro per mandare tutto l’ossigeno possibile al cervello e – proprio quando stai per dare al tuo interlocutore spiegazioni ipertecniche sul lavoro molto complesso che svolgi – rifletti sul fatto che probabilmente non capirebbe niente, quindi rinunci, ti rimangi il respiro e annuisci anche tu sfoggiando le tue sopracciglia oblique in alto in un catartico momento di auto-compassione e pensando sconsolato: “ma come cacchio glielo spiego?”.
Lavoro nel Web: come lo spiego agli altri?
C’è da dire una cosa: “Lavoro nel Web” o “Lavoro su Internet” non è di certo una risposta chiarissima, ma forse è la più facile per farsi capire dai “comuni mortali”, da tutti quelli che possiedono uno smartphone quasi solo per chattare su Facebook, da chi controlla la posta due volte al mese per cercare offerte commerciali interessanti e non sa la differenza tra Google e Internet.
Vuoi dire allo zio Pino e alla sciura Maria che sei Content Curator o Social Media Strategist? Vuoi provare a spiegare al tuo vicino di casa che ti occupi di Brand Communication o di Search Engine Optimization e Local Strategy?
Vuoi rischiare che le sopracciglia gli si strappino in una emorragia letale?
Meglio evitare.
La mamma è sempre la mamma
Forse l’unica persona estranea a questo mondo, l’unica che può capirti, ma solo perché le hai spiegato il fattaccio un centinaio di volte, è la mamma.
Lei sa che lavoro fai – o almeno sa fingere di sapere – per comunque mostrar fierezza dello scarrafone suo.
La dolce cara mamma conosce (o finge) ormai ogni meandro del tuo labirintico mondo del vuvuvu e a volte si vanta con le amiche dicendo: «Il mio bambino è uno scienziato!» e oggi che anche lei ha il Web in tasca si gasa come una biscia inviandoti finalmente un selfie dal teatro, su Whatsapp. E si sente partecipe, finalmente, del tuo strano e nebuloso mondo digitale.
Quindi se ti capita di dire «Lavoro nel Web» e ti senti guardato strano, digli di parlare con tua madre e hai risolto il problema
Redazione
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