Rudy Bandiera inverte, sovverte, diverte, converte, verte
/Anche io volevo dire la mia su questo evento ma ho umilmente aspettato che sbollisse perché non volevo fare lo sciacallo. È evidente che il titolo qui sopra parla della libertà, del brio e della fantasia che contraddistinguono il buon Rudy Bandiera.
Sai perché è meraviglioso che sia io a scrivere adesso? Perché non sono un markettaro e non sto scrivendo in SEO (faccio quello che mi dice WordPress…), perché sono un pulcioso e semi-analogico editore da strapazzo che vive in una trincea di carta. E poi perché sono l’editore di Rudy e gli voglio bene. Sono certo che i plurimedagliati social media marketer s’inalbereranno leggendomi, perché il loro lavoro è sacro e solo chi conosce il pugno delle sette stelle della morte di Hokuto può parlare del sacro marketing. Lo so.
Rischio la lapidazione a colpi di mouse per blasfemia. Viviamo un Social Medio Evo. E già!!! Tempi cupi, caro amico! A quanto pare i serissimi feudatari, quelli nobili con le palle, non sanno proprio scherzare e si prendono troppo sul serio.
Serissimi sono!
ATTENZIONE posso confermarti che lo stesso vale in qualunque ambito professionale anche, ad esempio, tra gli ingegneri. Quando posto sul Facebook d’Edilizia qualcosa di comico o ambiguo, c’è sempre metà dei fan che scherza e l’altra metà che dice “Con queste cose non si scherza! Sono ingegnere da trent’anni, io! Sudo sangue, io!”. Questa è l’Italia, sempre per qualche motivo divisa in due. E questi “seriosi” non sono neanche tanto rosiconi, forse sono un po’ frustrati e quindi anche un po’ rosiconi, ma fondamentalmente hanno perso la spontaneità. Hanno perso la serenità. Per lavorar vivendo.
Poi ci sono quelli che non hanno commentato nulla perché temono di cadere nel fazionismo, in uno o nell’altro senso. Sono gli strategici. Pusillanimi è troppo onnipotente come definizione, non mi piace. Giustamente vogliono essere amici di tutti e nemici di nessuno. Certo che se gli italiani avessero la stessa passione in cabina elettorale, non sarebbe affatto male. E certo è che senza uno show del genere, nessuno si sarebbe schierato con cotanta passione. Questo mi fa ragionare, non riesco ad afferrare il valore esatto del mio pensiero ma so che qualcosa vale visto che social e politica vanno sempre più di pari passo.
Ma andiamo a Rudy Bandiera
Sono sicuro che ha pensato molto semplicemente:
O la va o la spacca!
Se mi arriva l’auto, faccio il caso per dimostrare che i social portano a risultati concreti.
Se non mi arriva, faccio il caso per dimostrare che ancora in Italia le aziende dormono!
L’obiettivo non era certo avere l’auto e basta, altrimenti si sarebbe mosso in privato (come fanno tutti). Rudy è un birbone e ha sfruttato la cassa di risonanza di cui è capace per dimostrare il potere del social networking inteso come lavoro di squadra, di condivisione.
Voleva semplicemente… “vedere di nascosto l’effetto che fa. Vengo anch’io, no tu no! E perché? Perché no”. Soltanto che Rudy ha chiesto un leone e non ha gridato per finta Aiuto! Aiuto è scappato! (come campa la maggior parte di giornalisti). E non l’ha gridato di nascosto, l’ha fatto pubblicamente. E ha portato tutti a beneficiare di questo scroscio di visibilità in cui io stesso, come cacciatore di autori, ho visto utenti che non avrei mai visto e ho osservato visi conosciuti che si sono rivelati meno intelligenti di quanto pensassi. E ho notato quelli che hanno preferito non sbilanciarsi e so che hanno ponderato per motivi professionali ma hanno le idee ben chiare. È stato un week-end pieno di rivelazioni, per me.
Milioni di impression e un cliente acquisito in una settimana utilizzando i social. Come si chiama se non Social Media Marketing? Il Real Time Marketing, di cui ha parlato uno dei tanti che ha scritto in tema, non c’entra completamente nulla. Credo che si tratti di Influencer Marketing sulla base di un sano Personal Branding. Solo che il cliente non c’era, è arrivato dopo! Questo significa che Rudy ha saputo usare i Social Media in modo sovversivo, ha invertito l’ordine delle cose.
NO = Bisogno dell’Azienda > Strategia > Influencer
SI = Influencer > Strategia > Bisogno dell’azienda
Un po’ come quei prodotti mordi e fuggi alla cassa del supermercato, no?
Smart Italia non pensava d’aver bisogno di Rudy ma, quando ha visto il suo invitante e sbrilluccicoso pacchettino, non ha saputo resistere e l’ha comprato. Ma poi, perché dobbiamo per forza battezzare cosa è o cosa non è? Fontana tagliò una tela e ha fatto arte. Rudy ha lanciato un annuncio sui social e ha fatto marketing. È social media coso, social guerrilla marketing, influencer marketing carpiato, accattonaggio 2.0, scassa marketing, bitch strategy… e basta con ‘sta malattia della catalogazione ossessiva di tutto per sentirci bravi per una cosa che non abbiamo fatto.
Ma non vi sentite collezionisti di farfalle?
Infine dico, senza nient’altro che la mia spontaneità, che sono fiero d’avere pubblicato il libro di Rudy e d’averlo come maestro, perché non lo nascondo: quando vedo qualcuno che è bravo, lo osservo per prenderne il meglio. E Rudy Bandiera è zeppo di “meglio”. E a tutti quei barbosi che hanno lanciato palate di sterco fresco su Rudy alludendo a premeditazione subdola, accattonaggio e robe simili, dico: grazie del fertilizzante, m’avete decuplicato le vendite A chi se l’è spassata dico grazie, me l’avete fatta spassare anche a me, creatività a gogo.
A chi non s’è schierato, che te devo di’? In un certo senso ti fa onore il non aver voluto cavalcare l’onda, in un altro sarebbe stato interessante sentire la tua.
Aloa!
Enrico Flaccovio
Redazione
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