La scomparsa dei link e lo stato di salute del Web
/Ci sono tanti modi per definire il Web. C’è chi lo descrive dal punto di vista tecnico , chi preferisce trovarci un significato più operativo o filosofico , ma una cosa è certa: il Web è composto da ipertesti tra loro collegati. E un ipertesto è tale, se contiene degli elementi interattivi.
LINGUAGGIO HTML E TAG
Il linguaggio HTML è stato ideato proprio per permettere a chiunque di dare una caratterizzazione ai contenuti, i “TAG” che marcano le parole, permettono di formattare un testo facendolo comparire in grassetto, colorato di rosso. Alcuni TAG permettono di dividere i paragrafi dai titoli e mostrare ogni formato di di contenuto come immagini o video, ma soprattutto, collegare una pagina ad altre pagine.
Il TAG <a>, che rappresenta il “link” cliccabile all’interno di un ipertesto , è senza ombra di dubbio l’elemento più importante e basilare di tutto il Web.
Fa quindi impressione osservare come online, mentre il Web continua a crescere come dimensioni e complessità, i link nei contenuti delle pagine siano sempre più rari.
Prendiamo la prima pagina HTML della storia, del 1991.
Contiene 26 link se non ho contato male.
Ognuno di questi porta ad un’altra pagina che ne amplifica il significato. Il collegamento è un ponte, tra una parte di contenuto e la sua amplificazione.
SCOMPARSA DEI LINK: ESEMPI PRATICI
Prendo ora come esempio un articolo qualsiasi di un qualsiasi giornale online, la cui struttura è simile ad altri milioni di articoli che ogni giorno vengono pubblicati sul Web in tutte le lingue. Guarda bene, cosa noti ? Nel testo non ci sono “link”.
Ci sono pulsanti sulla sinistra – che sono link resi esteticamente piacevoli – per condividere il contenuto su altri canali (come i social network), altri collegamenti grafici sulla destra per mostrare contenuti pubblicitari contestuali agli interessi del visitatore, c’è (non compare nell’immagine) un menù con tutti i collegamenti per navigare l’intero sito, dei riferimenti in calce, qualche link nel footer, ma non è la stessa cosa.
I collegamenti inseriti di questo esempio sono a supporto della navigazione generale all’interno dello stesso sito Web, non amplificano il suo significato, non aiutano a costruire una comprensione condivisa, non danno forza alla struttura dell’intero Web. Non è un caso purtroppo. A parte alcune eccezioni, i link, così come erano stati ideati, stanno letteralmente scomparendo dalla maggior parte dei siti Web.
SCOMPARSA DEI LINK: I MOTIVI
I motivi sono diversi, il primo è certamente dovuto al fatto che non si desidera mandare via un visitatore dalla propria pagina e si potrebbe discutere per anni sul valore tecnico ed etico di questo comportamento. Quando un contenuto è utile, non è un link in uscita il problema, al contrario: sfruttare l’immensa quantità di informazioni a disposizione online, ben connesse, darebbe al lettore informazioni di grande valore che assocerà alla fonte che le ha fornite. In termini più semplici, se sei bravo a connettere contenuti di qualità, sarai riconosciuto come tale, verrai visitato più spesso e collegato da altri siti.
Un altro motivo è la cattiva abitudine di delegare tutto il lavoro di diffusione dei contenuti alla sola indicizzazione di Google (o servizi concorrenti), che ha algoritmi così evoluti che richiedono ormai testi ben scritti, originali, piuttosto che tanti “link”. Google, come Facebook , Amazon e altri giganti del Web si sono messi in un’ottima posizione di intermediazione tra i visitatori e i contenuti, non vogliono connessioni esterne e forzano un comportamento che alla fine avvantaggia sempre loro.
L’utilizzo minore dei link come amplificatori di contenuto e connettori di pagine contestuali, sta modificando anche la forma del Web. Nessuno la conosce nella sua interezza ovviamente, ma non è mai stata omogenea. Il Web è costituito da grappoli di siti Web ben interconnessi tra loro con altri meno connessi, in una forma che ricorda quella del farfallino degli abiti.
LINK E WEB: PROSPETTIVE FUTURE
Se nei prossimi anni, paraddossalmente, i link dovessero scomparire del tutto dai contenuti delle nostre pagine, una gran parte del Web diventerebbe completamente dipendente da pochi punti di accesso, appunto i grandi servizi che oggi si propongono come utili sistemi gratuti per mettere ordine in questo sconfinato metaluogo, ma un domani non troppo remoto, avrebbero le chiavi della conoscenza condivisa che stiamo tutti contribuendo a caricare online. Conoscenza che dovremmo proteggere e mantenerla accessibile e gratuita per tutti.
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Davide Lugli
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