Social Media e SEO: idillio o relazione complicata?

0 Flares 0 Flares ×

tastiera del computer

Fino a qualche anno fa, bisognava avere una presenza social con un numero “vanitoso”, per poter fare reach.

Oggi non basta più, l’approccio deve essere volto a distinguersi, diventare autorevoli in un settore e scrivere contenuti SEO oriented.

Si passa da un sistema autoreferenziale fatto di autoreferenzialità (“siamo un’azienda leader”, per intenderci) a un sistema in cui è l’utente che viene attirato da contenuti, prodotti e servizi, ed è solo lui a reputarti di valore, non tu a urlarlo al megafono.

Dobbiamo approcciarci con la testa da editori, non da marketer.

Vale a dire, il contenuto deve essere utile. Il contenuto è la base di tutto e deve calzare alla perfezione all’interno dei social media. Social network, blog, media tradizionali, radio, tutto è contenuto. E poi c’è Google. E poi, c’è la SEO.

SEO: qual è il suo rapporto con i social media?

Sono sicura che ti sarai già chiesto se i contenuti pubblicati sui social si posizionano su Google e se quindi dobbiamo stare attentissimi a come scriviamo anche su Facebook, Instagram e LinkedIn, magari per farci notare da clienti o selezionatori del personale e trovare lavoro più facilmente.

Non proprio. Mi spiego meglio: i contenuti sui social media hanno un effetto solo parziale sulla SEO, ossia i contenuti pubblicati in feed non arrivano a Google (nofollow), ma l’obiettivo dei social network è amplificare il nostro messaggio, il nostro post, il nostro articolo, creando trust, visite al sito e link building.

I “mi piace” sui social media non aumentano affatto il posizionamento, ma aumentano il coinvolgimento: se un post porta l’utente dentro il sito, ha vinto; se un post viene condiviso da amici e conoscenti, ha vinto. Di nuovo.

E quindi, cosa dobbiamo fare?!

Guardare il funnel, guardare in cima al famoso imbuto.

La parte alta del funnel è la conoscenza, la consapevolezza, parte tutto da li. Come generare conoscenza di qualcosa online?

Il segreto della conoscenza online è generare valore

Tutto ciò che genera valore sui social, in organico o a pagamento, porta le persone dentro casa nostra, ossia dentro il nostro sito o blog (potremmo chiamarla “capacità di ingaggiare”).

Creando trust, aumentando il traffico al sito, generiamo movimento. I social non possono sostituirsi al blog o al sito, sono il veicolo verso il nostro sito e parte del piano editoriale dei social network dovrebbe sempre ereditare contenuti del blog, per condividerli con le persone, con i seguaci. La creazione dei contenuti sul nostro amato blog attiene alla fase intermedia del funnel, quella che, come in un crescendo attrattivo, porta dall’interesse alla considerazione, rendendo l’esperienza dell’utente (si spera) positiva.

E siccome le persone tornano dove sono state bene, i clienti, infine, acquistano. Non è facile, ma per arrivare alla conversione bisogna creare contenuti di valore capaci di generare l’interesse dei tuoi destinatari. Se suoni buona musica, ci sarà sempre qualcuno che verrà a cercarti per ascoltarla.

Per chiudere: i social media non sono un fattore di ranking diretto di Google, ma rappresentano dei veicoli per portare i contenuti a conoscenza del pubblico, quindi se non è amore, tra loro c’è comunque qualcosa di molto simile.

Dimmi la tua, parliamone insieme nei commenti e non dimenticare di iscriverti alla nostra newsletter per ricevere articoli come questo!

 

Alessandra Litrico

Responsabile comunicazione e social media Dario Flaccovio Editore

Nessun libro disponibile.

0 Flares Twitter 0 Facebook 0 LinkedIn 0 0 Flares ×

Replica

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I dati saranno trattati per consentire l'inserimento e la pubblicazione dei commenti e delle recensioni. Prima di lasciare il tuo commento, leggi l'Informativa Privacy

0 Flares Twitter 0 Facebook 0 LinkedIn 0 0 Flares ×